“IL CROCIFISSO DI COLLE SAN PAOLO”
(Testo dell'autore dell'opera)
Visto da lontano il crocifisso ti appare come un enigma, un punto interrogativo.
Quando ti avvicini e scendi i primi gradini vedi il volto del Figlio dell’Uomo. Un volto pacificato che ti infonde fiducia e pace, perché colui che pende dalla croce è il corpo dell’Uomo - Dio, morto tra indicibili tormenti, quale prezzo dei tuoi peccati, ma nella totale sottomissione alla volontà del Padre.
Scendendo fino in fondo, ti trovi in un uno spazio “strano”, che evoca in te un senso di smarrimento. Ogni tuo movimento crea l’eco che ti opprime: è lo smarrimento del peccato dell’uomo.
Risali verso l’alto per guadagnare l’uscita: voltandoti riesci a scorgere un ”turbinio” di fiamme di fuoco, simbolo dello Spirito Santo che ha risuscitato l’Uomo dei dolori. Le fiamme ti fanno intravedere le sembianze sfumate di un corpo, ma più ti allontani e meglio vedi i contorni di un corpo glorificato: l’ultima parola della vicenda umana del Figlio di Dio non è la morte, ma la Risurrezione.
Riparti con un messaggio di speranza, perché hai potuto contemplare il Signore della vita che vince la morte, il Signore della Grazia che vince il peccato!
Supera ogni paura e fai un atto di fede, il Figlio di Dio ha versato il suo sangue quale lavacro di rigenerazione e di perdono dei tuoi peccati e di quelli di tutto il mondo!
- Struttura portante in c.a.
- rivestimento in rame atto a simulare un "Cumulo" di terreno sul quale si erge la croce